5/17/13

The Great Gatsby

                                   


Ora che l'attesissimo film di Baz Luhrmann ha aperto il Festival del Cinema di Cannes, nessuno potrà sottrarsi alla Great Gatsby Mania
Nelle collezioni degli stilisti, già da qualche stagione, i richiami agli anni Venti si erano fatti più che una semplice reminescenza, ma, sicuramente, dopo l'uscita del quarto riadattamento del celebre romanzo di Fitzgerald,  l'Alta Moda non sarà più l'unica a celebrare lo stile di Daisy Buchanan e delle altre flappers o "maschiette". Aspettatevi pure pile di inviti a feste a tema, fiumi di champagne, jazz a tutto volume, abiti iridescenti e perle tintinnanti in giro per le strade a ogni ora del giorno. Con tutte le aspettative che da anni (!) gravano su questo nuovo film, mi sembra il minimo.
Un cast stellare, capitanato da un superlativo Di Caprio; abiti griffatissimi (Prada e Brook Brothers); gioielli quasi regali, disegnati da Tiffany & Co. ed esposti nelle vetrine degli store più famosi della maison; una colonna sonora strepitosa che ci accompagna già da settimane, curata da artisti supercool come Florence + The Machine, Lana del Rey, Andre 3000 feat. Beyoncè....
Le premesse, come vedete, sono ottime: se poi aggiungete un intreccio tra i più famosi e affascinanti del '900, siete sicuri di trovarvi di fronte ad un successo annunciato. 
Molti amano gli anni Venti per il loro fermento, la ricchezza, il benessere, l'arte... E poi c'è chi li rimpiange per la moda (chissà di chi parlo!), che per le donne si fa incredibilmente vistosa, brillante e leggera, eliminando busti e corsetti, abbassando la vita, accorciando gli orli e rendendo le forme più morbide e comode. Sono questi gli anni di una grande rivoluzione per il mondo femminile. Le cosiddette "maschiette" sono indipendenti, libere, festaiole: si divertono, studiano, fanno sport, viaggiano... 
Ma emerge, dai romanzi di Fitzgerald, uno dei veri protagonisti di quegli anni, che per le sue opere attinse molto alla propria esperienza personale, un senso di inquietudine, di tormento e di dannazione dietro a tutto quel trionfo di feste e vitalità. La piaga dell'alcol, della depressione e della follia (come quelle di Zelda, celebre moglie dell'autore) sono sempre lì e non lasciano mai i personaggi. 
Forse è questo dettaglio che ci fa amare tanto quell'epoca: non si parla di eroi, ma di esseri umani come noi, che lottano, ma che nel frattempo vivono e si divertono senza pensieri.
Non a caso questo è tra i miei romanzi preferiti perché fa sognare, pur rimanendo coi piedi per terra...
XOXO
FDB

La coroncina disegnata per il personaggio di Daisy da Tiffany & Co.
                 
twenties!!
http://latorisienne.blogspot.it/2013/05/twenties.html


Bozzetti di Miuccia Prada per il Grande Gatsby
flappers
http://latorisienne.blogspot.it/2013/05/flappers.html


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