11/30/12

Shine bright like a diamond...



Ci sono quei periodi in cui indosseremmo sempre gli stessi vestiti. Che ci piacciano, ci valorizzino o altro, poco importa. Non potremmo farne a meno e li eleggiamo a nostra divisa quotidiana.
Anche a me succede, di questi tempi. Skinny jeans blu notte, sciarpone, felpa, cappottino stile navy e sneakers. Niente di più semplice e comodo. 
Vestire casual non è una moda, ma una necessità, per chi, come me, è fuori casa spesso tutto il giorno. 
Ciò che fa la differenza sono i dettagli (di nuovo!)
Il medaglione ex-voto portafortuna, il bracciale giusto, l'it bag passepartout, ma, soprattutto, i mega strass sulle spalle. Sono loro i veri protagonisti. Lì per farti brillare, come nella canzone di Rihanna, o per ricordare a tutti che "diamonds are a girl's best friends", come diceva Marilyn Monroe. Unica nota stonata?? Doverli coprire con un cappotto. Ma, si sa, col freddo non si scherza. Brrr...
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XOXO FDB

Sometimes we'd wear always the same clothes. It doesn't matter if we like them particularly or if they make us more beautiful: we just can't give up putting them on, because they become our everyday uniform!! 
It's happening even to me, these days. Dark blue skinny jeans, a big and soft scarf, a sweatshirt, a peacoat and a pair of sneakers. Nothing's easier and more comfortable!
To wear casual items is not a trend, is a necessity, for those who, like me, stay out often all the day long!
What makes the difference are details (again!).
The portebonheur pendant, the right bracelet, the passepartout it bag, ma, particularly, the big fake diamonds on the shoulders. They are the protagonists of the outfit. There to make you shine, like in Rihanna's song, or to make no one forget that  "diamonds are a girl's best friends", as Marilyn Monroe usually said. What's the only one wrong thing? I have to cover them with a coat: it's too cold to stand without it on. Brrr...
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XOXO FDB   





How to wear a parka...

How to wear a parka...


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11/26/12

Superwomen e donzelli in pericolo

Inspiration from my Polyvore account: princessekiki

In un articolo di Vogue Novembre, si parla di donne forti, belle e potenti. Donne manager o supermodelle, non importa. Ciò che veramente conta è il fil rouge che le accomuna: il loro ascendente sugli uomini e il timore che in essi incutono.

Il genere femminile, sebbene ancora vessato e assoggettato atrocemente in alcuni paesi del mondo, da pochi anni a questa parte, è sempre più emancipato, indipendente e libero di poter agire al pari degli uomini. Purtroppo si sa che questo non accade sempre e che il maschilismo è ancora imperante, ma le cose sono sicuramente cambiate.

Proprio il maschilismo (se si escludono i fanatici, giusti solo per il manicomio) è diventato ormai uno strumento di difesa per quegli uomini che hanno a che fare con donne molto più intelligenti e capaci di loro. Due cose, queste ultime, che il sesso, cosiddetto, "forte" non ammetterà mai, ma di cui è più che consapevole. 
Gli imbecilli, in casi simili, reagiscono formulando battutacce velenose e volgari, tipiche - è risaputo - di menti adulte e mature (!). Se poi le destinatarie di queste dediche triviali sono anche belle e sicure di sè, apriti cielo!
Tuttavia, con questa mia requisitoria, non voglio fare di tutt'erba un fascio. In realtà, in parte (solo in parte, sia chiaro), compatisco pure quei poveri maschietti, inermi, rispetto a superwomen, che in tubini-guaina e tacchi a spillo incedono a passi sicuri verso il successo. 
Oramai, più che essere corteggiate, le donne corteggiano e gli uomini, sempre più insicuri e disorientati, hanno mille paure e si formano corazze su corazze pur di evitare ferite o delusioni. Insomma, le parti si sono evidentemente ribaltate.
Ricordiamo, poi, che noi tutti siamo cresciuti con le favole Disney. Principi azzurri e principesse ci hanno accompagnato per gran parte della nostra infanzia e indotto a desiderare per noi lo stesso lieto fine, lo stesso "per sempre felici e contenti". Ciò ha ben poca attinenza con la situazione attuale: è questo che ci manda in crisi.

Noi donne, da una parte, reclamiamo libertà, riconoscimenti, pari diritti & co., dall'altra, speriamo sempre nel caro vecchio "happy ending", ci convinciamo che anche per noi esista qualcuno in grado di salvarci dalla torre in cui ci ha rinchiuse la cattiva strega Singletudine. Non importa se in sella ad un cavallo bianco, se in abiti medievali e calzamaglia (ecco, in questo caso, importa solo che ciò non avvenga!). Sappiamo che ci sarà. 
Scusate, maschietti, per l'incoerenza del discorso. Lo so, salta all'occhio come parole evidenziate su una pagina bianca, ma dovete capirci: siamo donne (e molto complicate!).

Vi chiederete cosa c'entri tutta questa bella pappardella con la moda... C'entra, c'entra: la moda è ovunque!
Le modelle in passerella sembrano sempre più soldatesse o guerrigliere, supereroine o donne bioniche. Look simili non possono fare altro che spaventare il poverino di turno. 
Ma ricordate: si tratta solo di vestiti, nient'altro.
Quindi maschietti datevi una svegliata e donne, beh, continuate così: che la lotta abbia inizio!!
XOXO
FDB        

Burberry Prorsum

Haider Ackermann

Ermanno Scervino

Ermanno Scervino


Roberto Cavalli

Chanel
        
Valentino

11/16/12

The power of details


I dettagli, anche se piccoli, contano. Eccome se contano.
Basta poco per far cambiare l'esito di una giornata, per rendere migliore una settimana iniziata non proprio al massimo e per tornare di buon umore... Uno sguardo, un sorriso (quelli giusti, s'intende), un raggio di sole che spunta, solitario, da una coltre di nubi nere... 
Tuttavia, a volte, se vogliamo veramente che le cose vadano per il verso giusto e la fortuna non ci assiste, dobbiamo intervenire direttamente o addolcire l'amaro con un dettaglio che ci renda tutto più semplice.
Nel mio caso, - è superfluo dirlo - si tratta di un fashion detail. Quando c'è qualcosa che non va, mi armo dei miei portafortuna oppure, nelle situazioni più gravi, corro a fare shopping.  In momenti come questi, acquistare accessori scuri, cupi e seriosi è vietatissimo. Meglio rincasare cariche di pacchetti colorati pieni di glitter, strass, insomma, pieni di luce e ottimismo. Non dovevamo tirarci su il morale???
I miei porte bonheur sono soprattutto bijoux. Piccoli o grandi, non importa: ciò che conta è che aiutino! :) Gli orecchini che ti fanno sentire una regina, un ciondolo a forma di coniglio supertrendy che indossa cuissardes (!), decori sparsi qua e là su borse o maglie...
Ecco qui una selezione degli accessori "più magici" che ho e ricordate che niente è meglio di una persona sicura di sè: se, però, per fare ciò serve un gioiello, che male c'è?
XOXO FDB

Details are very important. Ando so do small ones.
You need few things to make a day or a bad-started week better or to change your mood... A glance, a smile (the right ones, obviously), a ray of light which shines, lonely, behind grey clouds...
Although, sometimes, when we want things to go in the best way and luck doesn't help us, we must do something practical or sweeten the bitterness with a detail which makes us feel well.
In my case, I obviously talk about a fashion detail. When something's wrong, I put on my lucky charms or; in the worst situations, I go shopping. In moments like these, to buy dark or serious items is strictly forbidden! It's better to go back home full of glittered and bright accessories, full of light, in a word. Didn't we want to get happier???
My porte bonheur are jewels and bijoux, particularly. Little or big, it doesn't matter: they just have to help us! :) The earrings which make you feel a princess, a trendy rabbit pendant which wears cuissardes (!), decorations here and there on bags or sweaters...
Here it is a selection of my "most magic" accessories and remember that there's nothing better than a self confident person: what's the problem if you need jewels to be it?
XOXO FDB

Vintage gold earrings

Sweatshirt: Zara

Necklace: Servane Gaxotte

Bracelets: Gas Bijoux, DoDo by Pomellato, Gucci

Bag: Exquisite J
Necklace: Laurent Gandini

Vintage earrings

11/5/12

Questa borsa è un'opera d'arte

La moda è un'arte. Non c'è niente da fare. 
Qualcuno pensa che sia quella più bassa, triviale ed accessibile... Com'è ovvio: questo qualcuno non conosce il listino prezzi di Hermès e affini!! La vera arte è (purtroppo) un lusso e se non sono beni di lusso una Kelly o una Birkin ditemelo voi! 
Chi mi segue e, come me, ama la moda avrà sicuramente sentito della mostra "Lady Dior as seen by", attualmente esposta alla Triennale di Milano. Un magnifico esempio di moda che sconfina nell'arte (o viceversa?). I più affermati fotografi e artisti del nostro tempo hanno reso l'iconica borsetta, creata nel 1995 dalla maison francese per Lady D, protagonista di opere visionarie ed inedite. C'è chi la passa ai raggi X, chi la fa esplodere, chi la deforma con surreali bolle di metallo, chi la fa sciogliere, e ancora, chi la usa come scudo dai fotografi, chi la immagina come membro di un branco migrante verso terre lontane...

Jean Babtiste Mondino - Untitled, 2012

Loris Cecchini - Stage evidence, 2010 

Luca Trevisani - Lady licht shades, 2012

Olympia Scarry - The Lady has arrived, 2011

Peter Lindberg - Daria Werbowy, 2010

Rong Rong & Inri - Untitled, 2011

Rune Guneriussen - A loose thread of light, 2011

Alessandro Carano - Don't put strange things in there, 2012


Lo stilista che, per eccellenza, crede nella commistione tra arte e moda è Marc Jacobs. Solo lui è stato capace di collaborazioni così uniche e di successo come quelle tra Louis Vuitton, di cui è direttore creativo, e  artisti di calibro internazionale come Stephen Sprouse, Takashi Murakami e Yayoi Kusama. Il celebre monogram della griffe è stato plasmato in ogni modo. Con grafismi pop in colori fluo, fiori e ciliegie simil-manga, stampe camouflage e, ultimo in ordine di tempo, pois di ogni tinta e foggia.

Le creazioni di Stephen Sprouse per LV
  




Le fantasie opera del connubio tra LV e T. Murakami




La collezione LV-Kusama
L'artista in una vetrina LV



Il 2012 è anche l'anno in cui un'altra borsa iconica viene festeggiata: è la celebre Baguette di Fendi, che compie ben 15 anni di successi. Provate a sfogliare le pagine del libro a lei dedicato: l'arte non vi sembrerà poi così distante.







Ultima, ma non certo per importanza, è la mostra dedicata al grande Alexander McQueen nel 2011 dal Met di NYC, che ho avuto la fortuna di visitare. Non c'è esempio migliore di arte contemporanea. Ogni abito era una scoperta nuova, una storia che solo un genio come lo stilista scomparso nel 2010 sapeva raccontare.