7/28/12

Why torisienne??

 «Torino è la piccola Parigi» ha detto un giorno qualcuno.
La Mole Antonelliana.
È da qui che nasce La Torisienne (torinese + parisienne). In effetti tra la capitale francese e la mia città ci sono alcune analogie. La nostra Torre Eiffel? La Mole Antonelliana. La nostra Senna? Il Po. Le facciate dei palazzi d’epoca? Molto somiglianti tra loro. Parchi? Più di uno. Insomma c’è (quasi) tutto. Ma due città non possono dirsi simili se non hanno in comune anche qualcos’altro. Per esempio lo stile. Di vita, certo, ma non solo.
Parigi è frenetica e ricca, capitale di arte e moda ormai da secoli. Torino non può certo competere con tutto questo (e ci mancherebbe!).
Norman Parkinson, Paris.
C’è comunque un quid che differenzia Parigi da New York come Torino da Milano (senza offesa). Nessuna nella Ville Lumière si sognerebbe di tendere al “bling” o addirittura al “kitsch”, come ricorda Ines de la Fressange in La parisienne (ispirazione non di poco valore).
Nell’aria di Parigi si respirano più moda e nuove tendenze che ossigeno, ma lo stile non è mai sfacciato, urlato o, peggio, volgare. La parigina non sfoggerebbe mai outfit troppo studiati o vistosi, della serie “mi si nota di più in un total look leopardato D&G o in una cascata di paillettes firmata Cavalli?”. Nel regno dell’understatement chic, nessuna si fa questi problemi. Questo vago senso di superiorità riguardo a tutto ciò che è “trendy” o “attuale” è stato trasmesso anche alle torinesi D.O.C. con tutte le dovute differenze, ovviamente.
Il Po e la Basilica della Gran Madre di Dio.
E mi dispiace per Milano, dove tutto è veloce, dove il vintage è subito decrepito, dove ogni cosa è o “in” o “out”. A Torino la vita è più slow, perfino “provinciale”, potrebbe dire qualcuna con una punta di disprezzo (gelosia?) nella voce. Qui la moda non viene presa (apparentemente) troppo sul serio e si predilige costruirsi uno stile personale e mettere in mostra il proprio gusto, il proprio charme, piuttosto che l’ultima borsa Céline.   
Con ciò mi guardo bene dal criticare la capitale italiana della moda. Ci sarà un motivo se a Milano hanno sede tutti i maggiori brand made in Italy e a Torino pochi o nessuno, no?
Ma lasciate che io esprima l’amore per la mia città, di cui non si parla mai, ma che è stata di recente scoperta dal “New York Times”, che le ha dedicato un articolo nella sezione Viaggi.
Il mio blog vuole essere diverso per questo. Per una volta non ci sarà più solo Milano sotto i riflettori. Ma neanche solo Torino (vi avverto). Mi piace viaggiare e cercherò di adattare il più possibile il mio stile personale ad ogni luogo che visiterò.
Con la speranza che il mio lavoro vi piaccia e vi possa, eventualmente, risolvere alcuni dubbi fashion...
XOXO FDB  



"Turin is the little Paris" someone once said.

It is from here that comes The Torisienne ( torinese + parisienne). In fact, between the French capital and my town there are some similarities. Our Eiffel Tower? The Mole Antonelliana. Our Seine? The river Po. The facades of old buildings? Closely resembling each other. Parks? More than one. So there is (almost) everything. But two cities can not be said to be similar if they have not something else in common. For example, style. Of life, certainly, but not only.
Paris has been the busy and rich capital of fashion and art for centuries. Turin certainly cannot compete with all this (and God forbid!). 
However, there is a certain something that differentiates Paris from New York as Turin from Milan (no offense). No one in the Ville Lumière would think of tending to "bling" or even "kitsch", as Ines de la Fressange says in La Parisienne (an inspiration of not little value).
In the air of Paris there are more fashion trends than oxygen, but style is not flashy, screaming, or worse, vulgar. The parisienne’s would never wear too studied outfits. In the land of the chic understatement, it would never happen. This vague sense of superiority about everything that is "trendy" or "fashionable" passed to Turin, with all the obvious differences, of course.
And I am sorry for Milan, where everything is fast, where vintage is decrepit, where everything is either "in" or "out". In Turin, life is slow , even "provincial", some one might say with a touch of contempt (jealousy?) in his voice. Here, fashion is not taken (apparently) too seriously and people love to build a personal style and show off their own taste,  rather than the latest Celine bag.   
By this, I am careful not to criticize the Italian capital of fashion. There is a reason why in Milan take place the main Italian brands maisons.
But let me express the love for my city, which is ot very well known, but that was recently discovered by the "New York Times", who dedicated to it an article in the Travel section.

My blog is different for this. For once, there won’t be only Milan in the spotlight. But not just Turin (be warned). I love travelling and I’ll try to adapt my personal style as much as possible to every place I will visit.
Hoping that you’ll enjoy my work…
XOXO FDB